nuovo libro che segue,insegue e prosegue quel “Letania salentina e altre Letanie”(sorprendente e maraviglioso),che durante l’estate,più volte,abbiamo visto(e ascoltato)presentato(con reading e install’Azioni photo-grafiche)in diversi siti della provincia di...
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nuovo libro che segue,insegue e prosegue quel “Letania salentina e altre Letanie”(sorprendente e maraviglioso),che durante l’estate,più volte,abbiamo visto(e ascoltato)presentato(con reading e install’Azioni photo-grafiche)in diversi siti della provincia di Lecce.
E tra cozze pelose e purpe furese,tra salso barocco,ecco che,nel Salento,Lubrano inventa la novità del suo dizionario,con equivoci arcaici e canoro bordello;
ostinato,ripropone le sue lave sperimentali,ora bagnandosi fra i due mari e mescidiando saporosi ingredienti, lo rusciu con anema e core,taranta e tarantella,ragno,morso e ferita,preghiera laica e canzone napoletana,griko e di-versi dialetti,tradizione altra e lingua colta e contro “prievete e perucchie “, per santificare il peccato della terra del rimorso,per scacciare i turchi.
“Carmine Lubrano,che è stato negli anni novanta tra i rappresentanti di punta della Terza Ondata,ritorna mostrandosi tuttora votato alla alternativa letteraria. . . “ (come scrive Francesco
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