Gli intellettuali di fronte al fascismo Intellettuali fascisti e antifascisti in Italia nel Ventennio (Nella foto: Mussolini nella biblioteca dell'Istituto Treccani, gennaio 1931, dal sito http://senato.archivioluce.it/) Fin dall’inizio del Novecento, la...
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Gli intellettuali di fronte al fascismo Intellettuali fascisti e antifascisti in Italia nel Ventennio (Nella foto: Mussolini nella biblioteca dell'Istituto Treccani, gennaio 1931, dal sito http://senato.archivioluce.it/) Fin dall’inizio del Novecento, la Destra aveva raccolto consensi tra intellettuali e movimenti artistici e letterari. Con l’affermazione del fascismo, questi finirono per essere assimilati e riconosciuti nel suo programma. Al contempo, Mussolini era consapevole che i moderni mezzi di comunicazione e le diverse istituzioni educative costituivano uno strumento indispensabile per la propaganda e la costruzione del consenso. La costruzione del consenso La politica culturale del fascismo fu orientata a reprimere il dissenso attraverso la censura ‒ con il controllo preventivo di qualsiasi pubblicazione (compito affidato al Ministero della Cultura Popolare) ‒ e la soppressione della libertà di espressione e tramite la persecuzione giudiziaria e l’aggressione fisica degli oppo
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