INTERROGAVANO GIOVANNI: «CHE COSA DOBBIAMO FARE?» Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». LA salvezza è vicina, la liberazione del popolo d'Israele si sta realizzando. Cosa fare in questo...
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INTERROGAVANO GIOVANNI: «CHE COSA DOBBIAMO FARE?» Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». LA salvezza è vicina, la liberazione del popolo d'Israele si sta realizzando. Cosa fare in questo breve tempo che precede la venuta del Messia? Questo si chiedevano i contemporanei di Giovanni Battista, come riferisce l’evangelista Luca (Vangelo). Questo è ancora l’interrogativo che l’uomo si pone davanti all’invito di Cristo a stringere un patto d'amicizia con Lui. La proposta di Giovanni è semplice: cambiare vita e passare da una mentalità egoistica all’apertura agli altri. Considerare chi incontriamo come un fratello con il quale condividere il cammino, sostituendo la logica del potere e della sopraffazione con quella della solidarietà e della carità. È questo il senso dell’invito di Giovanni a dare a chi ne è sprovvisto la tunica doppia o a offrire il cibo. Questi gesti renderanno meno tristi molte persone. È questo il clima che
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