“DÜJE CHIACCHIERE PE MASSIME”
DIALOGO SEMISERIO TRA UN LUCERINO E TROISI
In pieno giorno, a Lucera, un mezzo simile ad una corriera, quasi un pezzo
da museo, sale da via Gramsci, svolta verso piazza Duomo e dopo qualche metro
si ferma, arrancando, sotto il...
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“DÜJE CHIACCHIERE PE MASSIME”
DIALOGO SEMISERIO TRA UN LUCERINO E TROISI
In pieno giorno, a Lucera, un mezzo simile ad una corriera, quasi un pezzo
da museo, sale da via Gramsci, svolta verso piazza Duomo e dopo qualche metro
si ferma, arrancando, sotto il campanile della Cattedrale.
Ad uno ad uno
scendono i passeggeri, con vestiti e cappelli di strane forme.
Alla fine, tra gli
ultimi, scorgo la figura di un uomo molto magro, con i capelli corti e un vestito
sobrio ma elegante.
Scende con tutta calma, lo fa per ultimo, come se si
trattasse di un personaggio da attendere.
Flemmatico, prima di lasciare a terra
una valigia di ridotte dimensioni, si guarda intorno, mentre anch’io lo osservo
incuriosito.
Nello stesso momento in cui riconosce il luogo dove è appena
tornato, io riconosco lui: è Massimo Troisi, l’attore e il regista campano.
Quasi
non credo ai miei occhi: mi sembra di immaginarla quella scena, come se stessi
rivivendo una di quelle, girate nel lontano 1987, per il film ‘
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