N
el tragicomico palco del
Mise è stato portato in
scena l’ennesimo copione dei rinvii sulla definizione
della partita Alcoa. Per Electrolux di Pordenone e Acciaierie
Lucchini di Piombino sono bastati pochi giorni perché il Ministro Federica Guidi in...
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N
el tragicomico palco del
Mise è stato portato in
scena l’ennesimo copione dei rinvii sulla definizione
della partita Alcoa. Per Electrolux di Pordenone e Acciaierie
Lucchini di Piombino sono bastati pochi giorni perché il Ministro Federica Guidi in persona
ponesse fine alla minaccia di
chiusura degli stabilimenti. Lo
stesso Mise, però orchestrato
dall’inconcludente vice Ministro Claudio De Vincenti, da
anni non riesce a chiudere le
vertenza Alcoa, malgrado vi
siano presenti manifestazioni
d’acquisto dello smelter di Portovesme di almeno tre società:
l’elvetica Klesch, la tedesca Trimet e la sarda formata da soggetti locali che al momento preferiscono ancora mantenere
l’anonimato, malgrado abbiano
presentato le carte sia al Mise
che in Regione.
Ancora una volta De Vincenti
ha messo sul tavolo le sue tre
carte sulla cui facciata c’era:
rinvio, rinvio, rinvio. Il fatto è
che i lavoratori e i sindacati,
unitamente a quello sparuto
gruppo di Sindaci capeggiati
dal solito gracchiante rappr
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