Grazie ai nuovi inibitori della tirosin-chinasi come nilotinib, un numero significativo di pazienti può arrivare alla guarigione della leucemia mieloide cronica. Lo sostengono gli esperti riuniti a Bologna per il convegno “CML Path to cure: Communicate Meet...
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Grazie ai nuovi inibitori della tirosin-chinasi come nilotinib, un numero significativo di pazienti può arrivare alla guarigione della leucemia mieloide cronica. Lo sostengono gli esperti riuniti a Bologna per il convegno “CML Path to cure: Communicate Meet & Link to build the path to cure”, che coinvolge oltre 200 specialisti del settore. Questo importante risultato è figlio della strategia “Path to CureTM”, voluta da Novartis, che ha portato allo sviluppo di tecniche standardizzate di monitoraggio della patologia in tutta Italia. Lo studio ENESTFreedom mira a valutare la possibilità di sospensione della terapia con nilotinib e quindi il raggiungimento della guarigione.
Grazie ai nuovi inibitori della tirosin-chinasi come nilotinib, più potenti ed efficaci del capostipite imatinib, un numero significativo di pazienti può arrivare alla guarigione di una malattia che fino a qualche decennio fa portava spesso a morte. A dirlo gli esperti riuniti a Bologna per il convegno “CML Path to
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