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In questi ultimi anni le biotecnologie hanno fornito procedure innovative utilizzabili, per la caratterizzazione
del deterioramento di substrati sia organici che inorganici, in progetti di conservazione/restauro delle opere
d’arte.
In particolare,...
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In questi ultimi anni le biotecnologie hanno fornito procedure innovative utilizzabili, per la caratterizzazione
del deterioramento di substrati sia organici che inorganici, in progetti di conservazione/restauro delle opere
d’arte.
In particolare, l’applicazione di questi protocolli
tecnologici fornisce informazioni sia sulla natura dei
consorzi microbici che colonizzano un substrato sia
sulle loro potenzialità biodeteriogene, che sulla possibilità di controllarli e, recentemente, anche per lo sviluppo
di nuove procedure per la pulitura e il consolidamento di
manufatti deteriorati.
Nell’attenta revisione pubblicata
da Gonzalez nel 2003, sono presentate molte delle metodologie molecolari già in uso o che a breve e lungo termine saranno utilizzate per una caratterizzazione sempre
più precisa dei consorzi microbici coinvolti nel deterioramento delle opere d’arte e/o presenti nell’aerosol di
ambienti utilizzati per la loro conservazione e fruizione.
Molti microrganismi
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