KASHMIR PROIBITO
Di Alberto Caspani
SpiceJet ha scagliato la prima pietra.
“Venite a Srinagar, la città che ospita la tomba di Gesù”.
Così
recitava la sua rivista di bordo la scorsa primavera, quando la giovane ed arrembante compagnia
low-cost indiana era...
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KASHMIR PROIBITO
Di Alberto Caspani
SpiceJet ha scagliato la prima pietra.
“Venite a Srinagar, la città che ospita la tomba di Gesù”.
Così
recitava la sua rivista di bordo la scorsa primavera, quando la giovane ed arrembante compagnia
low-cost indiana era intenta a promuovere la rotta da Delhi verso la capitale del Kashmir.
Putiferio.
Le comunità cristiane locali insorgono.
Qualcuno parla di bestemmia pubblicitaria.
A
Roma i vertici del Vaticano rumoreggiano.
Eppure il collegamento aereo non avrebbe alcun
bisogno di scoop, visto che sono in pochi a preferire 24 ore di bus per raggiungere l’estrema
appendice settentrionale dell’India, ancor meno quelli che scelgono di viaggiare su rotaia: la tratta
ferrata oggi disponibile s’interrompe nella polverosa cittadina di Jammu, da dove partono alcune
jeep per un ulteriore slalom himalayano di 7 ore, in attesa che fra due anni o più si completino i
lavori per l’attivazione del treno rapido diretto.
In realtà SpiceJet non ha fatto altro
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