Con la vittoria del centrodestra, nelle ultime elezioni politiche (13-14 aprile 2008), si
avvertiva il bisogno d’un clima
più collaborativo, meno conflittuale, più dialettico, tra le forze
politiche, le parti sociali ed economiche.
Ci si aspettava, in...
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Con la vittoria del centrodestra, nelle ultime elezioni politiche (13-14 aprile 2008), si
avvertiva il bisogno d’un clima
più collaborativo, meno conflittuale, più dialettico, tra le forze
politiche, le parti sociali ed economiche.
Ci si aspettava, in
altri termini, una maggiore
tranquillità, una crescita civile,
culturale ed economica più effervescente.
Un paese più operoso che potesse incamminarsi
verso nuovi orizzonti.
Ma niente di tutto questo.
Le attese presto vennero disattese.
Le ragioni
possono essere tante, vuoi per
il fatto che il Paese interagisce
in un contesto planetario, vuoi,
anche e soprattutto, per come
la politica nazionale viene condotta da un governo che si è
rivelato, tante volte, arrogante
ed irresponsabile, (vedi il conflitto d’interessi, gli attacchi
denigratori e virulenti (i pm
considerati talebani) del Presidente del Governo alla Magistratura, ad una Corte costituzionale composta prevalentemente da magistrati provenienti
dall’area di sinistra, secondo
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