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a un po’ di tempo i giornali e la televisione, intervallati dai soliti appelli all’ottimismo, ci informano
(nel caso non ce ne fossimo già accorti da
soli) del fatto che siamo all’inizio - se non
proprio nel pieno corso - di una crisi economica.
Si...
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a un po’ di tempo i giornali e la televisione, intervallati dai soliti appelli all’ottimismo, ci informano
(nel caso non ce ne fossimo già accorti da
soli) del fatto che siamo all’inizio - se non
proprio nel pieno corso - di una crisi economica.
Si parla sempre più frequentemente
di recessione e di depressione.
Premesso che esistono svariati indicatori e
definizioni per indicare le fasi di ristagno o
di calo dell’economia, potremmo dire con
sufficiente approssimazione che la depressione sia qualcosa di ancor più grave e prolungato della recessione.
Parafrasando
Harry Truman, (1884 – 1972) che fu presidente degli Stati Uniti d’America potremmo
sostenere che la recessione è quando il nostro vicino di casa perde il suo posto di lavoro, mentre la depressione è quando lo
perdiamo noi.
Lo scenario che abbiamo di fronte non è di
facilissima interpretazione.
Sicché potremmo trovarci oggi nel pieno di una
“semplice” crisi generale del sistema finanziario, ma forse, e
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