I. Mettere il pensiero in cammino
Per buona parte dei suoi commentatori, ad eccezione del notevole Jean-Michel Palmier (1),
Heidegger fu un metafisico la cui opera essenziale, Sein und Zeit (tradotto in italiano come Essere e
Tempo, Mondadori 2006), avrebbe...
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I. Mettere il pensiero in cammino
Per buona parte dei suoi commentatori, ad eccezione del notevole Jean-Michel Palmier (1),
Heidegger fu un metafisico la cui opera essenziale, Sein und Zeit (tradotto in italiano come Essere e
Tempo, Mondadori 2006), avrebbe tentato, nel costruire una "fenomenologia dell’ontologia" (2), di
refutare la tradizione metafisica attraverso il linguaggio metafisico stesso e che, pertanto, non si
sarebbe lui stesso escluso dalla metafisica. L’ultimo metafisico forse, ma metafisico pur sempre.
Henri Arvon, da parte sua, scrive: «La preoccupazione principale di Heidegger è meno la
fondazione di un’ontologia formale e materiale che l’elaborazione di un’ontologia fondamentale
che, attraverso l’umana esistenza, cerca penetrare sino all’essere». Aggiunge: «L’edificio dottrinale
che erige (…) fornisce una risposta di portata eccezionale al timore di un’epoca impregnata di
rigore scientifico che, disperata dal vedersi sfuggire l'Essere, vorrebbe riportarlo in piena luc
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